Idea di innovazione

Le seguenti idee sono state selezionate per il ciclo 2023-24. Sta a voi scoprirle!

Situazione iniziale

Come si può creare e implementare in modo sostenibile un servizio di supporto per anziani, malati cronici e familiari che sia il più possibile a bassa soglia e vicino alla vita quotidiana, con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita e rafforzare l'autodeterminazione, insieme alle persone toccate e ai vari attori coinvolti nel sistema sociosanitario? Sebbene la cooperazione interdisciplinare sia richiesta da anni nel sistema sanitario, nella pratica è ancora troppo rara. Per le persone toccate manca anche un’offerta nel campo del lavoro sociale caratterizzata da un’azione coordinata tra i vari settori, in grado di offrire sostegno e consulenza orientati alla vita quotidiana.          

Idea di innovazione

Per risolvere il problema, si dovrebbe realizzare un'offerta indipendente nell'area ambulatoriale, sviluppata nell’ambito del lavoro sociale, che sia accessibile a bassa soglia alle persone toccate. Come possibile soluzione si sta valutando un servizio mobile che collabora strettamente con gli ambulatori dei medici di base, le organizzazioni Spitex, le case di riposo/cura e gli ospedali. L'obiettivo è di sostenere gli utenti nella loro realtà/mondo di vita. Il servizio dovrebbe essere facilmente accessibile e operare in modo trasversale; le visite a domicilio dovrebbero essere possibili anche a bassa soglia. In questo modo, le aree rurali possono essere meglio coperte. Tuttavia, una visita a domicilio è più adeguata anche per i malati gravi e le persone meno mobili. Allo stesso modo, può essere garantita una visita direttamente sul posto, nello studio del medico di famiglia o nella casa di riposo/cura, così come in ospedale.    

Team di innovazione

  • Fabienne Grütter, assistente sociale della casa di riposo
  • Tatiana Hostettler, assistente sociale e ricercatrice presso il Dipartimento di Lavoro Sociale della Scuola Universitaria di Scienze Applicate di Berna (BFH)
  • Amanda Deborah Staudenmann, fisioterapista e responsabile della casa di riposo
  • Julia Müllner, medico senior di neurologia dell'Inselspital e ricercatrice associata di eHealth Suisse
  • Katharina Thurnheer, ricercatrice presso il Dipartimento di Lavoro Sociale della Scuola Universitaria di Scienze Applicate di Berna (BFH)

Situazione iniziale

Nonostante l'aumento dell'incidenza, grazie alla ricerca, alla diagnosi precoce e a terapie migliori, sempre meno persone muoiono di cancro. Di conseguenza, il numero di persone sopravvissute al cancro è in aumento. Secondo le proiezioni, entro il 2030 in Svizzera più di 500’000 persone vivranno con o dopo un tumore. Tuttavia, le persone sopravvissute al cancro sono spesso lasciati a loro stessi dopo il trattamento medico, anche se molti di loro devono affrontare numerosi postumi sociali, psicologici e fisici ed effetti tardivi. Gli effetti tardivi fisici e psicologici del cancro, oltre a ridurre la qualità della vita, hanno un impatto socioeconomico sulla nostra società: ad esempio, una persona su cinque che lavorava al momento della diagnosi non lavora più dopo cinque anni.             

Idea di innovazione

La nostra innovazione mira a trovare un'offerta coordinata di assistenza alle persone sopravvissute al cancro per il periodo successivo al trattamento medico iniziale. Prendendo come esempio Berna, vogliamo fare in modo che l'assistenza post-ospedaliera possa svolgersi in modo permeabile, indipendente dalle istituzioni e in base alle esigenze delle persone colpite. A lungo termine, tuttavia, i benefici dovrebbero essere visibili e tangibili anche per il sistema sanitario, in quanto un servizio di assistenza integrata per le persone sopravvissute al cancro comporta un risparmio sui costi per il sistema sanitario.

Team di innovazione

  • Nicolas Netzer, Lega contro il cancro di Berna, assistente sociale con specializzazione in consulenza alle persone colpite dal cancro.
  • Selina Schättin, Lega svizzera contro il cancro, Sviluppo offerte Cancer Survivor, Sviluppo progetti
  • È previsto il coinvolgimento di persone sopravvissute al cancro (utenti interessati e futuri, i contatti esistono già),
  • Coinvolgimento di specialisti in oncologia (infermieri oncologici)

Situazione iniziale

Molto è stato fatto in questi anni in ambito economico aziendale per riconoscere ma anche per stimolare le imprese a adottare un approccio socialmente responsabile. Nonostante questo, esistono concreti ostacoli nell'integrazione delle persone con disabilità nei luoghi di lavoro non protetti, come la non conoscenza della disabilità e delle sfide che questa pone nei luoghi di lavoro, le risorse e le potenzialità che persone con disabilità possono apportare. Esperienze negative di integrazione - dirette o indirette - possono far percepire l’inclusione di persone con disabilità nei luoghi di lavoro come un processo rischioso. D’altro canto, è necessario considerare le concrete difficoltà e sfide che un processo di integrazione e inclusione comporta se si vuole che questo processo apporti mutui benefici alle parti coinvolte (impresa e persona con disabilità). Attualmente manca un vero e proprio percorso che offra strumenti, formazione e sostegno alle imprese che vogliono intraprendere la sfida dell’inclusione.          

Idea di innovazione

La soluzione si basa sulla creazione di portale indirizzato alle imprese che si pone l’obiettivo di [1] sensibilizzare, [2] formare [3] coinvolgere, combinando iniziative, risorse ed eventi online e dal vivo.

Per sensibilizzare, saranno sviluppati eventi innovativi e coinvolgenti per offrire uno sguardo nel mondo delle persone con disabilità, accompagnate da risorse online e/o iniziative online, anche in collaborazione con i servizi, le fondazioni e le associazioni a sostegno della disabilità.
Per formare e supportare, saranno proposti percorsi formativi rivolti a manager, imprenditori ma anche collaboratori che saranno a stretto contatto con persone con disabilità affinché questi siano preparati e pronti a contribuire alla piena valorizzazione del collaboratore e a far fluire con creatività e produttività i processi di lavoro. Saranno messi a disposizione tool e strumenti utili per supportare il management in questo percorso.
Per coinvolgere, sarà creata una comunità di imprese che vogliano essere inclusive, osservando e rilevando nel tempo iniziative, risultati e percorsi, al fine di condividere con altre realtà le buone pratiche.

Verrà valutato il social business model adatto a trasformare tale iniziativa in un concreto e continuativo servizio per le imprese del territorio.

Team di innovazione

  • Chiara Bernardi, Centro competenze management e imprenditorialità, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI).
  • Sheila Parolini, Centro competenze management e imprenditorialità, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI).
  • Elisa Geromini, Centro competenze bisogni educativi, scuola e società, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI).
  • Stefano Devecchi Bellini (Unione Cristiana Imprenditori Ticinesi).
  • Monica Lupi, Atgabbes (Associazione ticinese genitori e amici di bambini con bisogni educativi speciali).

Le seguenti imprese sono già state coinvolte nella prima fase del progetto: Confidential Agency, Gheri Rivestimenti SA, SwissABILITY, Palo Alto SA, Hotel Dante, Light House Tech.

Ausgangslage

Trotz zunehmender Inzidenz sterben dank Forschung, Früherkennung und besseren Therapien immer weniger Menschen an Krebs. Dies hat zur Folge, dass die Zahl der Cancer Survivors zunimmt. Bis ins Jahr 2030 werden in der Schweiz gemäss Hochrechnungen über 500'000 Menschen mit oder nach Krebs leben. Cancer Survivors sind im Anschluss an die medizinische Behandlung jedoch oft auf sich alleine gestellt, obwohl viele mit zahlreichen sozialen, psychischen und physischen Nachwirkungen und Spätfolgen zu kämpfen haben. Die physischen und psychischen Spätfolgen einer Krebserkrankung haben, neben einer verminderten Lebensqualität, auch sozioökonomische Auswirkungen auf unsere Gesellschaft: So ist z.B. jede fünfte Person, die zum Zeitpunkt der Diagnose erwerbstätig war, nach fünf Jahre nicht mehr beschäftigt.

Innovationsidee

Unsere Idee zielt darauf ab, das Problem der fehlenden oder unzureichenden Unterstützung für Krebsüberlebende nach Abschluss ihrer Therapie anzugehen. Wir planen, Informationsmaterial zu erstellen, die Informationen zu Ressourcen und Dienstleistungen für Krebsüberlebende zusammenfasst. Diese Broschüre wird Unterstützungsmöglichkeiten aufzeigen und Informationen zu den häufigsten Problembereichen von Krebsüberlebenden beinhalten, um den Überlebenden bei der Bewältigung physischer, emotionaler und sozialer Herausforderungen zu helfen. Die wünschenswerte Zukunft, die wir anstreben, ist eine, in der Krebsüberlebende leicht auf Informationen und Ressourcen zugreifen können, um ihre Lebensqualität zu verbessern. Bisherige Lösungen sind oft fragmentiert und schwer zu finden. Das Innovative an unserer Lösung liegt in der zentralen, leicht zugänglichen Informationsquelle, die sie bietet. Zudem ist eine solche Informationsquelle für die abgebenden Stellen, wie zum Beispiel eine onkologische Praxis bei Abschluss der Behandlung, mit wenig Aufwand verbunden. Es soll als sekundärer Effekt für die Betroffenen klar werden, dass es normal und in Ordnung ist, wenn sie nach einer Krebserkrankung weiterhin auf Unterstützung angewiesen sind. Zu oft erhalten sie nach Abschluss der Behandlung von Familien, Arbeitgebenden und Freunden zu wenig Verständnis für ihre Problemlagen (“Aber du bist doch geheilt...?”). Mit der Informationsbroschüre soll den Betroffenen auch klargemacht werden, dass sie sich für Beratung und Unterstützung nach wie vor bei der Krebsliga melden können.

Innovationsteam

  • Nicolas Netzer, Krebsliga Bern, Sozialarbeiter MSc; Beratung von Krebsbetroffenen
  • Selina Schättin, Krebsliga Schweiz, Angebotsentwicklung Cancer Survivor, Projektentwicklung
  • Einbezug von Cancer Survivors geplant (Betroffene und künftige Nutzer:innen, Kontakte bestehen bereits),
  • Einbezug von Onkologie-Fachpersonen (Onco Care Nurses)

Situazione iniziale

Quando si tratta di analizzare o migliorare le prestazioni nel lavoro sociale, i professionisti hanno una forte tendenza a parlare tra di loro, partendo da conoscenze teoriche e/o professionali, senza tenere conto del punto di vista delle persone direttamente toccate. Di fatto, la conoscenza esperienziale ha ancora poca legittimità e non viene molto mobilitata per sviluppare, implementare o valutare le prestazioni nel lavoro sociale. Una delle principali conseguenze di questa mancata considerazione del punto di vista delle persone toccate è che le prestazioni servizi non rispondono sufficientemente ai loro bisogni e perdono quindi di rilevanza ed efficacia.           

Idea di innovazione

La letteratura scientifica indica chiaramente che il coinvolgimento dei beneficiari porta a prestazioni più rispondenti alle loro esigenze e preoccupazioni, nonché più innovative e sostenibili. Vogliamo quindi creare spazi di co-riflessione che consentano di includere il punto di vista dei beneficiari nel contesto della prevenzione e della riduzione della povertà. Gran parte della letteratura scientifica parla di impatti positivi che vanno al di là del miglioramento delle pratiche esistenti, nell’ottica di valorizzare le persone toccate, aumentare l'utilizzo delle prestazioni e migliorare il rispetto dei diritti.

Team di innovazione

  • Karine Donzallaz
  • Sophie Guerry
  • Carole Maubert Stamm
  • Alain Meylan
  • Elisabeth Moroge
  • Annelise Oeschger 
  • Caroline Reynaud

Situazione iniziale

Dal 2014 la Svizzera ha riconosciuto il diritto alla partecipazione alla vita lavorativa previsto dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Ciò dovrebbe dare alle persone con disabilità un accesso paritario all'occupazione, nonché l'opportunità di perseguire un'occupazione liberamente scelta o accettata in un ambiente che promuova l'inclusione e l'accesso delle persone con disabilità. In Svizzera, l'attuazione di questo diritto sta vacillando: nel 2018, solo il 63% delle persone con disabilità in età lavorativa aveva un lavoro, e nel caso di disabilità grave, solo il 36%.            

Idea di innovazione

L'approccio dell'inserimento lavorativo assistito mostra risultati promettenti nell'integrazione professionale delle persone con disabilità nel mercato del lavoro aperto. Nel Canton Ticino, tuttavia, domina l'approccio tradizionale: prima la formazione, poi il collocamento. L'obiettivo di questa idea progettuale è quindi quello di avviare misure basate sull'approccio dell'inserimento lavorativo assistito che rafforzino l'efficacia del sistema di integrazione cantonale. Occorre prestare attenzione alle esigenze delle persone con disabilità, all'integrazione tra istituzioni sociali ed educative, assicurazioni sociali e aziende, nonché alle difficoltà legate alla disabilità e alle barriere contestuali come pregiudizi, paure o atteggiamenti negativi. Ad esempio, le persone con disabilità nel contesto aziendale possono contribuire a creare una cultura organizzativa più aperta alla diversità, tollerante e orientata al bene comune, con implicazioni significative per il funzionamento dell'organizzazione.

Team di innovazione

  • Gregorio Avilés, Centro competenze lavoro, welfare e società, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI)
  • Chiara Bernardi e Carlo Ferraris, Centro competenze management e imprenditorialità, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI)
  • Angela Pasqualotto ed Elisa Geronimi, Centro competenze bisogni educativi, scuola e società, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI)
  • Monica Lupi, Atgabbes (Associazione ticinese genitori e amici di bambini con bisogni educativi speciali)
  • Le seguenti istituzioni e servizi che, in Ticino, sono responsabili dell'integrazione professionale di persone con disabilità sono già state contattate e saranno anche coinvolti (attori di terreno): Pro Infirmis Ticino e Moesano, Fondazione Diamante, Fondazione OTAF, Inclusione Andicap Ticino, Fondazione ARES, Associazione Avventuno

Situazione iniziale

Le persone in situazioni molto precarie che vivono nelle città svizzere si trovano nel vicolo cieco dell'assistenza statale e dei servizi di supporto. A causa della loro situazione, esse sono parzialmente o completamente escluse dalle reti che potrebbero condurle a soluzioni a breve o medio termine. Di conseguenza, la loro vita quotidiana è difficile e i bisogni primari spesso non vengono soddisfatti: mangiare, lavarsi, leggere, spostarsi, mantenere legami familiari e sociali divengono delle vere e proprie sfide.     

Idea di innovazione

Per affrontare il problema della mancanza di informazioni sulle persone in situazioni di grande precarietà e per rafforzare le pratiche di solidarietà, proponiamo di creare una Mappa della solidarietà digitale e online. Le informazioni dovrebbero essere facilmente accessibili, interconnesse e continuamente aggiornate. Questo strumento non è inteso solo come un elenco di servizi gratuiti per soddisfare i bisogni di base, ma anche come uno strumento per promuovere una visione circolare della solidarietà, dei legami sociali, dell'auto-aiuto e degli scambi multipli e non commerciali, nonché per aumentare la capacità di agire, soprattutto delle persone toccate.

Team di innovazione

  • Sandra Modica, membro del collettivo Droit de rester - Friburgo, Professoressa SUP di lavoro sociale
  • Géraud Ingabire, richiedente l’asilo, persona toccata, informatico
  • Sevda Özdemir, rifugiata politica, studentessa di lavoro sociale
  • Andreas Moesch, designer
  • Luca Obertüfer, informatico
  • Meryem Takesh, rifugiato e interprete, francese - farsi/dari, curdo Sorani e Kurmanji.
  • Feyrouz Ounaies, interprete, tedesco-francese, arabo

Situazione iniziale

La mancanza di spazio per i giovani adulti porta a discussioni vivaci in alcuni luoghi e poi si infiamma soprattutto quando la violenza o i disordini scandalizzano il pubblico. Inoltre, la permanenza nei parchi, nelle aree libere o nelle terrazze aperte porta spesso il pubblico a non tollerare musica o rumori al di fuori degli orari stabiliti e quindi a chiamare la polizia per disturbo della quiete pubblica, cosa che fa allontanare nuovamente i giovani.      

Idea di innovazione

La nostra idea è quella di lavorare con giovani e professionisti di diversi settori (architetti, falegnami, scrittori, ecc.) di Locarno per creare, in modo innovativo, uno spazio modulare che possa essere spostato all'occorrenza, in un luogo centrale della città che è maggiormente frequentato dai giovani e dai giovani adulti della regione. Un luogo creato per loro e con loro, trasformando e adattando lo spazio interno nel tempo in accordo con i giovani che vi si sviluppano.        

Team di innovazione

  • Ruben Marsella, pedagogista sociale in formazione, Servizio di Prossimità Locarnese (Fondazione Il
  • Gabbiano)
  • Loredana Guscetti, pedagogista sociale, responsabile del Servizio di Prossimità Locarnese (Fondazione Il Gabbiano)
  • Giovanna Schmid, Responsabile Lavoro Giovani Locarno
  • Luigi Conforto, responsabile dell'Ufficio energia di Locarno
  • Due giovani della regione (utenti) che riceveranno una formazione ad hoc sulla peer educationSituazione iniziale

Situazione iniziale

Nell'ambito del benessere dei bambini e dei giovani, una pianificazione dell'assistenza caratterizzata dalla partecipazione fondamentale dei destinatari e dall'inclusione di molteplici attori e prospettive è un fattore di successo essenziale. Non bisogna pensare soltanto ai diversi membri della famiglia, ad esempio quando è stato reso disponibile un servizio di sostegno socioeducativo alla famiglia, ma anche ai professionisti di diverse istituzioni, ad esempio un insegnante, o persone di riferimento importanti della rete sociale, ad esempio un vicino di casa. Nel sistema svizzero di assistenza all'infanzia e alla gioventù è difficile trovare orientamenti sistematici e strumenti a bassa soglia per promuovere e garantire una pianificazione partecipativa dell'assistenza. Altrove, invece, le cose non stanno in questo modo. 

Idea di innovazione

Nei Paesi Bassi e in Belgio viene attualmente offerta gratuitamente a tutti gli utenti dell'assistenza all'infanzia e ai giovani una piattaforma online (www.samen1plan.nl) che ha dimostrato la sua validità dal 2015 e da allora ha già prodotto oltre 5’700 piani di aiuto. Alla luce di questo promettente sviluppo, dovrebbe essere esaminata e testata la sua trasferibilità in Svizzera.  Nello spirito di una pianificazione dell'assistenza che sia libera, collaborativa, facilmente accessibile, cooperativa e partecipativa, questa piattaforma potrebbe colmare anche in Svizzera una lacuna rilevante per l'intera società nel collegamento mirato, strutturato e dialogico tra servizi di assistenza, reti sociali e persone colpite.

Team di innovazione

  • Tim Tausendfreund, Docente e Project Manager, Scuola Universitaria di Scienze Applicate di Zurigo (ZHAW) - traduzione tecnica e molti anni di esperienza di valutazione scientifica nei Paesi Bassi
  • Jana Knot-Dickscheit, professore associato e terapeuta comportamentale, Università di Groningen e Molendrift (NL) - utente esperta della piattaforma olandese ed esperta nel trasferimento di conoscenze basate sulla pratica
  • Marieke Boelhouwer, Molendrift (NL), co-sviluppatrice della piattaforma olandese ed esperta di ricerca valutativa basata sulla pratica
  • Elias Weber, Ufficio per l'orientamento giovanile e professionale del Cantone di Zurigo, Dipartimento per l'assistenza all'infanzia e alla gioventù, esperto di digitalizzazione e partner di attuazione
  • Mathias Huber, Ufficio per la gioventù e l'orientamento professionale del Canton Zurigo, Dipartimento per l'assistenza all'infanzia e alla gioventù, responsabile del Dipartimento per l'assistenza all'infanzia e alla gioventù e partner di attuazione